L'Europa alla fine del 1800 |
Francia
In Europa è in corso la guerra franco-prussiana, scaturita da un voluto incidente diplomatico legato al cosiddetto telegramma di Ems, una missiva resa pubblica dal Bismarck e che conteneva una dichiarazione di Guglielmo I contro Napoleone III. La Francia dichiara guerra la Prussia ma dopo poche settimane dall’inizio del conflitto Napoleone III è sconfitto e imprigionato a Sédan e a Parigi viene proclamata la Terza Repubblica. Contestualmente alle truppe che difendono la città si forma la Guardia Nazionale, un corpo di 400mila volontari di chiara ispirazione democratica. Le elezioni per la costituzione di una rinnovata Assemblea Nazionale vedono però la prevalenza della destra conservatrice, che insedia a Versailles un governo provvisorio guidato da Adolphe Thyers. Quando le truppe prussiane riescono a entrare a Parigi chiedono al governo provvisorio un cospicuo riscatto come spese di guerra: la cessione di Alsazia e Lorena, e soprattutto il disarmo della Guardia Nazionale. La guardia Nazionale rifiuta però il disarmo, provvede a nuove elezioni che instaurano a Parigi un organismo municipale democratico formato da esponenti di estrema sinistra, la Comune. Il nuovo organismo si distingue per una serie di provvedimenti di ispirazione laica e democratica, come per esempio la requisizione delle case abbandonate e la sospensione degli affitti, nonché la laicizzazione dell’istruzione. Thyers vedeva la Comune come un germe pericoloso di un governo proletario e quindi decide di abbatterla. Nel maggio dello stesso anno le truppe dell’esercito regolare entrano a Parigi e dopo una settimana di scontri mettono fine alla Comune. La Francia, sotto il controllo prussiano, resta quindi soggetta al solo governo di Versailles. Thyers diventa presidente della Repubblica ma dopo due anni di incarico si trova contro la maggioranza monarchica dell’Assemblea Nazionale, che gli preferisce Mac Mahon, più vicino alle simpatie della destra clericale e aristocratica. Il nuovo presidente però deve fare i conti con lo sfavore della piccola e media borghesia repubblicana, che lo costringe alle dimissioni. Dopo due sfortunate presidenze – Grevy e Carnot - verso la fine degli anni ottanta si registra il tentativo di golpe del generale Boulanger, che tenta di vendicare Sédan ma viene sconfitto ed esiliato in Belgio.
Germania
In Europa è in corso la guerra franco-prussiana, scaturita da un voluto incidente diplomatico legato al cosiddetto telegramma di Ems, una missiva resa pubblica dal Bismarck e che conteneva una dichiarazione di Guglielmo I contro Napoleone III. La Francia dichiara guerra la Prussia ma dopo poche settimane dall’inizio del conflitto Napoleone III è sconfitto e imprigionato a Sédan e a Parigi viene proclamata la Terza Repubblica. Contestualmente alle truppe che difendono la città si forma la Guardia Nazionale, un corpo di 400mila volontari di chiara ispirazione democratica. Le elezioni per la costituzione di una rinnovata Assemblea Nazionale vedono però la prevalenza della destra conservatrice, che insedia a Versailles un governo provvisorio guidato da Adolphe Thyers. Quando le truppe prussiane riescono a entrare a Parigi chiedono al governo provvisorio un cospicuo riscatto come spese di guerra: la cessione di Alsazia e Lorena, e soprattutto il disarmo della Guardia Nazionale. La guardia Nazionale rifiuta però il disarmo, provvede a nuove elezioni che instaurano a Parigi un organismo municipale democratico formato da esponenti di estrema sinistra, la Comune. Il nuovo organismo si distingue per una serie di provvedimenti di ispirazione laica e democratica, come per esempio la requisizione delle case abbandonate e la sospensione degli affitti, nonché la laicizzazione dell’istruzione. Thyers vedeva la Comune come un germe pericoloso di un governo proletario e quindi decide di abbatterla. Nel maggio dello stesso anno le truppe dell’esercito regolare entrano a Parigi e dopo una settimana di scontri mettono fine alla Comune. La Francia, sotto il controllo prussiano, resta quindi soggetta al solo governo di Versailles. Thyers diventa presidente della Repubblica ma dopo due anni di incarico si trova contro la maggioranza monarchica dell’Assemblea Nazionale, che gli preferisce Mac Mahon, più vicino alle simpatie della destra clericale e aristocratica. Il nuovo presidente però deve fare i conti con lo sfavore della piccola e media borghesia repubblicana, che lo costringe alle dimissioni. Dopo due sfortunate presidenze – Grevy e Carnot - verso la fine degli anni ottanta si registra il tentativo di golpe del generale Boulanger, che tenta di vendicare Sédan ma viene sconfitto ed esiliato in Belgio.
Germania
Bismarck fa proclamare l’Impero (Reich) di Germania, la cui corona viene affidata al re di Prussia Guglielmo I, insignito del titolo di Kaiser, e di cui Bismarck diventa primo cancelliere. La personalità spregiudicata del Bismarck è la fonte di un nuovo squilibrio europeo, che identifica questo periodo storico col nome di imperialismo. Scopo del Bismarck è l’isolamento politico della Francia, che cova sentimenti di vendetta (revanscismo) nei confronti del nemico prussiano. A questo scopo Bismarck sancisce un’alleanza con le altre due monarchie assolute dell’est Europa (patto dei tre imperatori) - che compatta i rapporti con Russia e Austria e rende isolata la Francia.
Russia
Russia
Lo Zar Alessandro II introduce una politica reazionaria abbandonando il riformismo, e con l’aiuto di Bismarck riesce a ottenere importanti sbocchi strategici sul Mar Nero e sul Mediterraneo; inoltre coinvolge l’Impero Austro-Ungarico nella repressione dell’impero Ottomano a cui viene sottratta la Bulgaria. Col trattato di Santo Stefano la Bulgaria viene sottratta agli Ottomani e diventa uno stato satellite dell’Impero Russo. L’espansionismo di Alessandro II però intimorisce molti stati europei che convocano il Congresso di Berlino per dirimere la cosiddetta questione d’oriente: Romania, Serbia e Montenegro diventano indipendenti, la Bulgaria resta un principato della Russia ma con forti limitazioni territoriali. Alessandro II vive queste imposizioni come una sconfitta e i rapporti tra Germania e Russia si deteriorano. Bismarck cerca di proteggersi stipulando un accordo bilaterale con l’Austria, che nel 1882 viene esteso all’Italia con la formazione della triplice alleanza. Sotto la pesante influenza di Bismarck, l’Italia rinuncia alla riconquista delle Venezie e si lascia coinvolgere nella politica antifrancese. Alessandro II viene ucciso da un oppositore e gli succede Alessandro III, con il quale Bismarck stipula un trattato di controassicurazione: si tratta dell’impegno per le due potenze a non attaccarsi a vicenda nel caso in cui una terza potenza dichiari loro guerra. La mossa di Bismarck serviva a rendere la Francia ancora più isolata nel panorama europeo e a mantenere saldi i rapporti con la Russia, che in caso di conflitto con la Francia avrebbe potuto sferrare un attacco nelle zone scoperte. Questa alleanza è l’ultimo atto diplomatico del Bismarck, che viene destituito dal nuovo Kaiser Guglielmo II, sovrano militarista e poco incline alla diplomazia.
Impero Austro-Ungarico
Impero Austro-Ungarico
L’assolutismo austriaco deve fare i conti con la rivolta dei boemi, che pretendono una maggiore considerazione per la loro lingua e cultura, a cui il governo centrale di Vienna risponde con l’istituzione dell’università di Praga e con l’introduzione della lingua ceca nei documenti ufficiali accanto al tedesco. Nel contempo si assiste in Ungheria a una marginalizzazione delle minoranze linguistiche.
Italia
Italia
Il neonato regno deve fare i conti con una crisi finanziaria che obbliga il governo a una politica fiscale piuttosto dura per consentire il pareggio del bilancio. Il ministro Minghetti, leader della destra storica, si dimette e sale al potere la sinistra, guidata dall’ex cavouriano Agostino Depretis, che resterà al governo fino alla fine del secolo. Le mire espansionistiche italiane subiscono una battuta d’arresto quando la Francia occupa la Tunisia: Depretis, sebbene filofrancese, stipula un accordo con la Germania e con l’Austria (triplice alleanza) causando le ire dei patrioti irredentisti che vedevano sfumare il sogno della riconquista delle Venezie. Uno di loro, Guglielmo Oberdan, cercherà di assassinare l’imperatore Francesco Giuseppe, ma verrà scoperto e giustiziato. La crisi con la Francia prosegue quando l’Italia si accorda con la Gran Bretagna per la conservazione della propria posizione nel Mediterraneo orientale, zona di influenza francese. A Depretis succede Francesco Crispi.
Gran Bretagna
Gran Bretagna
In piena età vittoriana si assiste a un avvicendamento tra Gladstone e Disraeli, quest’ultimo di ispirazione conservatrice e filo-colonialista. Sotto Disraeli il colonialismo inglese assume una forte spinta propulsiva che non si arresta neanche al ritorno dei Gladstone. Il nuovo governo Gladstone soccombe però quando il primo ministro propone una sorta di autogoverno (Home Rule) per l’Irlanda, che avrebbe sancito una lesa maestà per la sovranità britannica.
Bibliografia