Durante i primi dieci anni del Mandato britannico in Palestina, in seguito alla fine della prima Guerra Mondiale, furono create anche numerose altre istituzioni oltre l’Università Ebraica; ognuna di queste rappresentava un tassello importante verso la fondazione del nuovo Stato. Attraverso esse infatti, le strutture della statualità divennero operative, in preparazione alla fine del Mandato inglese sulla regione.
Al centro di queste istituzioni vi era la Jewish Agency for Palestine (Agenzia Ebraica per la Palestina), un organo che lavorava a stretto contatto con le autorità britanniche e che regolava le vite degli ebrei di Palestina. Vi fu anche la nascita di una Assemblea Ebraica e di un’organizzazione sindacale, la Federazione Nazionale dei Lavoratori Ebrei (Histadrut), che supervisionava le condizioni e i diritti dei lavoratori.
Come risultato dei fondi raccolti dal JNF, nuove città ebraiche videro la luce, tra le quali Afula nella Valle di Jezreel e Netanya e Nahariya sulla costa del Mediterraneo. Un piccolo villaggio fu fondato presso Ben Shemen per ospitare orfani e famiglie sopravvissuti ai combattimenti avvenuti nella Polonia orientale durante la Prima Guerra Mondiale e, successivamente, ai pogrom e alle persecuzioni antiebraiche avvenute in Ucraina e nella Russia meridionale.
Anche lo sport ebraico fiorì in Palestina, che divenne il centro delle Maccabiadi (dal nome dei fratelli Maccabi, protagonisti della storia su cui si fonda la festa ebraica di Chanukah), una manifestazione che si teneva ogni quattro anni e che può essere definita l’”Olimpiade ebraica”. Le Maccabiadi univano (e uniscono tutt’oggi) atleti ebrei provenienti da tutto il mondo, creando anche un senso di orgoglio e identità sportiva. La prima Maccabiade si tenne nel 1932.
Vi fu anche una rivoluzione agricola, in seguito all’introduzione di nuovi prodotti agricoli nella regione: arance, banane, datteri (provenienti dall’Iraq) e avocado (dal Sud Africa).
Anche la scienza divenne molto fiorente, soprattutto grazie alla fondazione di due istituzioni: il Technion di Haifa e l’Istituto Daniel Sieff (in seguito nominato Weizmann Institute) di Rehovot, entrambi concepiti con l’obiettivo ambizioso di creare progetti che potessero attrarre ingegneri e scienziati da tutta la Diaspora.
L’autodifesa ebraica divenne un elemento fondamentale per la protezione delle fattorie e delle case degli ebrei dagli attacchi arabi. A questo fine fu istituita nel 1921 dall’Agenzia Ebraica anche un’organizzazione di difesa, l’Haganah (che significa, appunto, “difesa”), con cui fu addestrata una generazione di giovani residenti nei Kibbutz alla salvaguardia delle loro terre dalle violenze arabe. L’organizzazione operava senza l’approvazione delle autorità inglesi dato che erano proprio queste teoricamente ad essere preposte per la difesa delle città e delle terre nel territorio, anche se adempievano a questo ruolo in maniera piuttosto riluttante e non erano molto efficienti. Il primo capo dell’Haganah fu Yitzhak Sadeh.
La degenerazione di una violenta protesta araba contro le continue immigrazioni di ebrei ha lasciato un segno indelebile nel 1929 nella città di Hebron, dove risiedeva già da secoli un’antichissima comunità. Nell’agosto di quell’anno folle di arabi attaccarono gli ebrei in tutta la regione. Nella Tomba dei Patriarchi (dove secondo la tradizione sono sepelliti Abramo, Isacco e Giacobbe) furono uccisi circa 60 ebrei, tra cui anche donne e bambini. Molti dei loro corpi furono mutilati nelle loro case. Alcuni trovarono rifugio presso alcune case arabe, che arrivarono ad ospitarne anche decine, altri in una stazione della polizia britannica. I disordini si diffusero anche a Gerusalemme, dove alla fine delle violenze gli ebrei di Hebron furono costretti a trasferirsi.
In una settimana di scontri, 133 ebrei rimasero uccisi. Gli inglesi tentarono di prevenire la strage, sparando e finendo per uccidere 80 manifestanti arabi. L’Alto Commissario britannico in Palestina avvertì il Governo inglese che “il profondo odio latente degli arabi nei confronti degli ebrei si è manifestato in tutti i luoghi della regione”.