Un punto di svolta nella storia dell’Yishuv (come erano definiti gli ebrei residenti ai tempi del Mandato inglese in Palestina) fu l’apertura della Hebrew University nel 1925. Il luogo che era stato scelto per l’università era magnifico: la cima del Monte Scopus, che si affacciava sulla Città Vecchia di Gerusalemme a ovest e sul vasto deserto di Giudea ad est.
Un anfiteatro fu costruito appositamente sulla cima, con la vista sul deserto: fu lì che ebbe luogo la cerimonia di apertura. Tra i presenti vi erano due dei pionieri dell’impresa sionista, Chaim Weizmann e Menachem Ussishkin. C’erano circa 7000 invitati ed alcune migliaia di altri cittadini da tutta la regione che vi si recarono con l’autobus, l’automobile, il treno, a cavallo e a piedi.
Le alte personalità ebraiche, cristiane e musulmane erano in un posto d’onore sul podio. Raggruppati su una pedana, accademici stranieri nelle loro variopinte tuniche portavano messaggi di auguri dalle Università di Oxford e Cambridge, Columbia e John Hopkins. Lord Balfour venne da Londra, a soli otto anni dalla sua famosa Dichiarazione.
La Hebrew University aveva un duplice scopo: educare ai livelli accademici più alti gli ebrei e gli arabi di Palestina che volevano frequentare (e ce ne furono a centinaia) ed essere un centro di dibattito ad alti livelli per gli ebrei di tutto il mondo: in particolar modo, fu Rabbi Abraham Isaac Kook ad auspicare una maggiore dimensione spirituale nella rinascita della nazione ebraica. Gli insegnanti provenivano da ogni angolo della Diaspora. Il primo rettore dell’università, Judah Magnes, era nato a San Francisco.
Tra i primi insegnanti vi fu Samuel Klein, rabbino e cappellano militare nell’esercito austro-ungarico durante la Prima Guerra Mondiale. Fu uno dei primi esperti di topografia della Palestina in relazione ai testi biblici ed ellenici. Saul Adler, un ex dottore dell’armata britannica durante la Grande Guerra, divenne professore di parassitologia; tradusse anche Le Origini della Specie di Charles Darwin in ebraico, la lingua ufficiale adottata nella nuova università.
Già si intravedevano le prime avvisaglie di ciò che sarebbe avvenuto tra arabi ed ebrei da lì a pochi anni all’apertura della Hebrew University. Quando si seppe che alla cerimonia avrebbe partecipato anche Balfour gli arabi palestinesi, aizzati dal Mufti di Gerusalemme, annunciarono che avrebbero tenuto una manifestazione. Judah Magnes annotò sul suo diario che gli studenti musulmani egiziani erano “decisamente ostili”.
Alla fine delle cerimonie Magnes scrisse: “Balfour presto ripartirà. L’eccitazione sarà finita. Cosa ne rimarrà? Nella mente del mondo esterno rimarrà impresso il fatto che gli ebrei hanno gioito e gli arabi protestato. Nella mente degli arabi musulmani è aumentato il risentimento. Per gli ebrei palestinesi sono aumentate le difficoltà con i loro vicini”.