Lettera di Feisal Husseini durante la Conferenza di Pace di Parigi

Il fac-simile della lettera di Feisal Husseini. Clicca qui per ingrandire

Dopo la Prima Guerra Mondiale, durante la Conferenza di pace di Parigi, l’Emiro Feisal Husseini, principe dell’Iraq, inviò una lettera a Felix Frankfurter, collega di Chaim Weizmann, con cui dichiarava “simpatia” nei confronti del movimento sionista, anche collegando la causa araba con quella ebraica. La lettera fu suggerita da Thomas Edward Lawrence (detto “Lawrence d’Arabia”), allora consigliere di Feisal a Parigi. Di seguito il testo del messaggio, prima in versione originale e poi in versione tradotta in italiano.

DELEGATION HEDJAZIENNE, Paris, March 3, 1919.

DEAR MR. FRANKFURTER: I want to take this opportunity of my first contact with American Zionists to tell you what I have often been able to say to Dr. Weizmann in Arabia and Europe.

We feel that the Arabs and Jews are cousins in having suffered similar oppressions at the hands of powers stronger than themselves, and by a happy coincidence have been able to take the first step towards the attainment of their national ideals together.

We Arabs, especially the educated among us look with the deepest sympathy on the Zionist movement. Our deputation here in Paris is fully acquainted with the proposals submitted yesterday by the Zionist Organisation to Peace Conference, and we regard them as moderate proper. We will do our best, in so far as we are concerned, to help them through: we will wish the Jews a most hearty welcome home.

With the chiefs of your movement, especially with Dr. Weizmann, we have had and continue to have the closest relations. He has been a great helper of our cause, and I hope the Arabs may soon be in a position to make the Jews some return for their kindness. We are working together for a reformed and revived Near East, and our two movements complete one another. The Jewish movement is national and not imperialist. Our movement is national and not imperialist, and there is room in Syria for us both. Indeed I think that neither can be a real success without the other.

People less informed and less responsible than our leaders and yours, ignoring the need for co-operation of the Arabs and Zionists have been trying to exploit the local difficulties that must necessarily arise in Palestine in the early stages of our movements. Some of them have, I am afraid, misrepresented your aims to the Arab peasantry, and our aims to the Jewish peasantry, with the result that interested parties have been able to make capital out of what they call our differences.

I wish to give you my firm conviction that these differences are not on questions of principle, but on matters detail such as must inevitably occur in every contact of neighbouring peoples, and as are easily adjusted by mutual good will. Indeed nearly all of them will disappear with fuller knowledge.

I look forward, and my people with me look forward, to a future in which we will help you and you will help us, so that the countries in which we are mutually interested may once again take their places in the community of civilised peoples of the world.

Believe me, Yours sincerely, (Sgd.) Feisal. 5th MARCH, 1919.

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DELEGAZIONE HEDJAZIENNE, Parigi, 3 marzo 1919.

SPETTABILE SIG. FRANKFURTER: Voglio cogliere l’occasione di questo mio primo contatto con i sionisti americani per dirle quello che spesso sono già stato in grado di dire al Dr. Weizmann in Arabia en Europa.

Riteniamo che gli arabi e gli ebrei siano cugini che abbiano subito oppressioni simili nelle mani di poteri più forti di loro, e per una felice coincidenza sono stati capaci di fare il primo passo verso il raggiungimento dei loro ideali nazionali insieme.

Noi arabi, in particolare quelli di maggiore cultura, guardiamo con la più profonda simpatia il movimento sionista. La nostra deputazione qui a Parigi è pienamente a conoscenza delle proposte presentate ieri dall’Organizzazione Sionista alla Conferenza di pace, e noi le consideriamo moderate e corrette. Faremo del nostro meglio, per quanto ci riguarda, per aiutarli nel metterle in atto: augureremo agli ebrei il più cordiale benvenuto a casa.

Con i capi del vostro movimento, in particolare con il Dr. Weizmann, abbiamo avuto e continuiamo ad avere relazioni sempre più strette. E' stato un grande benefattore della nostra causa, e mi auguro che gli arabi possano presto essere in grado di restituire agli ebrei qualcosa in cambio per la loro gentilezza. Stiamo lavorando insieme per un rinnovato e ravvivato Vicino Oriente, e i nostri due movimenti si completano a vicenda. Il movimento ebraico è nazionale e non imperialista. Il nostro movimento è nazionale e non imperialista, e c'è spazio in Siria per entrambi. In realtà penso che nessuna delle due cause possa avere realmente successo senza l'altra.

Persone meno informate e meno responsabili dei nostri leader e dei vostri, ignorando la necessità di cooperazione tra arabi e sionisti, hanno cercato di sfruttare le difficoltà locali che devono necessariamente presentarsi in Palestina nelle fasi iniziali dell’opera dei nostri movimenti. Alcuni di loro hanno, temo, travisato i vostri obiettivi ai contadini arabi e il nostro obiettivo ai contadini ebrei, con la conseguenza che le parti interessate sono state in grado di dare maggior risalto alle differenze che intercorrono tra noi.

Vorrei darle la mia ferma convinzione che queste differenze non sono su questioni di principio, ma su questioni particolari, che inevitabilmente si verificano in ogni contatto tra popoli vicini e che sono facilmente regolabili se c’è comune buona volontà. Infatti quasi tutte scompariranno con una più piena consapevolezza.

Guardo avanti, e la mia gente con me guarda avanti, verso un futuro in cui noi vi aiuteremo e voi ci aiuterete, in modo che i paesi che siamo interessati a rifondare possano nuovamente prendere il loro posto nella comunità dei popoli civili del mondo.

Credetemi, Cordiali saluti, (Sgd.) Feisal. 5 marzo 1919.

Di seguito la replica di Felix Frankfurter al messaggio precedente. Sempre prima in versione originale e poi in versione tradotta.

ROYAL HIGHNESS:

Allow me, on behalf of the Zionist Organisation, to acknowledge your recent letter with deep appreciation.

Those of us who come from the United States have already been gratified by the friendly relations and the active co-operation maintained between you and the Zionist leaders, particularly Dr. Weizmann. We knew it could not be otherwise; we knew that the aspirations of the Arab and the Jewish peoples were parallel, that each aspired to re-establish its nationality in its own homeland, each making its own distinctive contribution to civilisation, each seeking its own peaceful mode of life.

The Zionist leaders and the Jewish people for whom they speak have watched with satisfaction the spiritual vigour of the Arab movement. Themselves seeking justice, they are anxious that the just national aims of the Arab people be confirmed and safeguarded by the Peace Conference.

We knew from your acts and your past utterances that the Zionist movement - in other words the national aim of the Jewish people - had your support and the support of the Arab people for whom you speak. These aims are now before the Peace Conference as definite proposals by the Zionist Organisation. We are happy indeed that you consider these proposals "moderate and proper," and that we have in you a staunch supporter for their realisation. For both the Arab and the Jewish peoples there are difficulties ahead-difficulties that challenge the united statesmanship of Arab and Jewish leaders. For it is no easy task to rebuild two great civilisations that have been suffering oppression and misrule for centuries. We each have our difficulties we shall work out as friends, friends who are animated by similar purposes, seeking a free and full development for the two neighbouring peoples. The Arabs and Jews are neighbours in territory; we cannot but live side by side as friends.

Very respectfully,

(Sgd.) Felix Frankfurter.

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ALTEZZA REALE:

Permettetemi, a nome della Organizzazione Sionista, di accettare la vostra recente lettera con vivo apprezzamento.

Quelli di noi che provengono dagli Stati Uniti sono già stati gratificati dalle relazioni amichevoli e dalla cooperazione attiva mantenuta tra voi e il leader sionisti, in particolar modo il Dr. Weizmann. Sapevamo che non poteva essere altrimenti, noi sapevamo che le aspirazioni dei popoli arabi e quelle ebrei erano parallele, che ciascuno aspirava a ristabilire la propria cittadinanza nella sua patria, ciascuno dando il proprio contributo distintivo di civiltà, entrambi perseguendo il proprio pacifico stile di della vita.

I leader sionisti, e il popolo ebraico a nome del quale esso parla, hanno guardato con soddisfazione il vigore spirituale del movimento arabo. Loro stessi sono in cerca di giustizia, sono ansiosi che i giusti obiettivi nazionali del popolo arabo di siano confermati e garantiti dalla Conferenza di Pace.

Sapevamo dalle sue azioni e dalle vostre dichiarazioni passate che il movimento Sionista – in altre parole l'obiettivo nazionale del popolo ebraico – poteva godere del vostro appoggio e del sostegno del popolo arabo che voi rappresentate. Questi obiettivi sono ora, prima della Conferenza di Pace, da considerarsi proposte definitive da parte dell’Organizzazione Sionista. Siamo felici, infatti, che voi consideriate queste proposte "moderate e corrette", e che voi siate un convinto sostenitore della loro realizzazione. Per entrambi i popoli, arabi ed ebrei, ci saranno difficoltà su difficoltà che sfideranno l’unità politica tra capi di Stato dei due popoli. Perché non è facile ricostruire due grandi civiltà che hanno sofferto oppressione e malgoverno per secoli. Ognuno di noi ha difficoltà, lavoreremo come amici, amici che sono animati da scopi analoghi, alla ricerca di un libero e pieno sviluppo per due popoli vicini. Gli arabi e gli ebrei sono vicini nel territorio, non possiamo che vivere fianco a fianco come amici.

Molto rispettosamente

(Sgd.) Feliz Frankfurter

Elenco delle parole chiave, dei luoghi e dei personaggi storici

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