Nel 1921, dopo quattro anni di controllo militare britannico in Palestina, l’Inghilterra stabilì la sua autorità nella regione attraverso un Mandato sancito dalla Società delle Nazioni. Fu designato un Alto Commissario, con il preciso compito di consentire agli ebrei di costruire il loro “focolare nazionale”, principalmente attraverso l’immigrazione e l’acquisto di terre, nel rispetto dei diritti della popolazione araba che costituiva la maggioranza.
L’insediamento e lo sviluppo dell’agricoltura continuarono. Il movimento dei Kibbutzìm (forme associative volontarie di lavoratori basate su regole rigidamente egualitaristiche e sul concetto di proprietà comune) cresceva sempre di più e nel 1921 fu stabilito il primo Moshav (unione tra cooperative e fattorie private) presso Nahalal, nella Valle di Jezreel.
Un Moshav che fu fondato in questo periodo sulla costa del Mediterraneo fu chiamato Herzliya, in onore di Theodor Herzl. In pochi anni divenne una piccola cittadina. Un altro Moshav, quello di Kfar Gideon, fu stabilito nel 1923 da ebrei religiosi provenienti dalla Romania. Vissero gravi difficoltà per alcuni anni, prima di scoprire una sorgente naturale d’acqua.
Nel 1921, una scuola sperimentale di agricoltura fu fondata, prendendo il nome di Volcani Centre dal suo fondatore, Yitzhak Volcani. Con l’appoggio della dirigenza sionista, la scuola lavorò per migliorare la coltivazione della terra e la qualità delle colture.
In Europa e nelle Americhe, giovani ebrei frequentavano dei corsi per prepararsi alla vita in Palestina, la maggior parte di loro imparando il mestiere di agricoltori. Altri ebrei arrivavano senza una preparazione e praticavano lavori manuali, rompendo pietre e costruendo strade.
Il primo Alto Commissario inglese in Palestina, Sir Herbert Samuel, fu egli stesso ebreo. Quando gli arabi palestinesi nel 1921 protestarono contro l’incessante immigrazione ebraica, provocando delle violenze, Samuel sospese gli ingressi in Palestina per diversi mesi per placare la rabbia degli arabi. Tra gli ebrei la cui nave fu rispedita indietro in seguito a questa decisione di Samuel vi fu Golda Meir, che raggiunse la Palestina sei mesi più tardi.
Temendo l’isolamento degli ebrei di Gerusalemme dalle città e dai villaggi della costa del Mediterraneo, Menachem Ussishkin, Presidente del JNF, incoraggiò l’acquisto di terre vicino ai villaggi arabi nel corridoio di Gerusalemme per costituirvi comunità agricole. La bonifica di questo territorio, attraverso un programma di imboschimento, trasformò colline pietrose e sterili in villaggi che svilupparono la coltivazione di frutta e l’allevamento di bovini.
Il Segretario Coloniale inglese responsabile del Mandato nella regione era Winston Churchill. Egli visitò la Palestina nel 1921 e rimase stupito nel constatare l’intensità dell’ostilità araba nei riguardi dell’immigrazione ebraica. Nel suo cammino verso Gaza incappò in una vasta folla che inneggiava “Lunga vita al Segretario Coloniale. Morte agli ebrei!”. Fu una prima avvisaglia di ciò che sarebbe accaduto qualche tempo dopo.
A Gerusalemme, Churchill piantò un albero sul Monte Scopus, nel luogo dove sarebbe poi sorta l’Università ebraica. Incontrò anche alcuni capi arabi palestinesi, a cui disse che avrebbero dovuto accettare la presenza ebraica nella regione come una realtà imprescindibile, che avrebbe portato dei benefici anche a loro.
Ad Herbert Samuel successe come Alto Commissario in Palestina un giovane leader arabo, Haj Amin Al-Husseini, che Samuel aveva eletto Mufti di Gerusalemme. Haj Amin divenne ben presto un accesso oppositore all’immigrazione ebraica, incentivando violente rivolte e conducendo una rigida opposizione – anche mediante uccisioni – nei confronti degli arabi palestinesi moderati, che volevano vivere pacificamente e produttivamente con la minoranza ebraica della regione.