Introduzione

Il conflitto tra israeliani e palestinesi è uno dei più discussi e tormentati argomenti della nostra attualità. Il mondo purtroppo, ancora oggi, è pieno di guerre in corso, alcune delle quali anche molto più sanguinose; eppure la cosiddetta "questione mediorientale" occupa da sempre uno spazio di riguardo in giornali, telegiornali e media in generale. Questo perché, secondo l'opinione di molti, a questo conflitto sono collegate, più o meno direttamente, molte altre questioni nello scacchiere mediorientale che influiscono anche sulla sicurezza e quindi sulle decisioni dei paesi cosiddetti "occidentali".

Il conflitto arabo-israeliano divide ormai da decenni l'opinione pubblica mondiale: tra chi è a favore delle ragioni israeliane e chi di quelle palestinesi, i dibattiti che ne scaturiscono si trasformano facilmente scontri ideologici e spesso addirittura in questioni meramente di principio personale. Spesso nelle discussioni si finisce inevitabilmente di parlare del passato: anche nell’ammirevole tentativo di guardare al futuro alla ricerca di una soluzione plausibile che possa appacificare i due popoli, indipendentemente da ciò che è successo in passato, la storia inevitabilmente riaffiora in quasi tutti i dibattiti. Questo perché è proprio ciò che è avvenuto in passato che spiega la situazione attuale e da cui non si può prescindere per guardare avanti.

Molto spesso le opinioni personali sull'argomento sono viziate da una cattiva o insufficiente conoscenza della storia e della "mentalità" della regione. I media purtroppo non sempre approfondiscono questi elementi, mentre invece la loro conoscenza è fondamentale per la comprensione del conflitto. Capita spesso che alla storia e ai fatti realmente accaduti vengono mischiati, volontariamente o meno, particolari errati (per non dire stereotipati o addirittura fantasiosi nel deliberato tentativo di falsificare e delegittimare una delle due controparti) basando su di essi i propri punti di vista personali sul tema.

Con questo sito mi propongo l'obiettivo di raccontare la storia dello Stato di Israele nel dettaglio, dagli eventi che hanno portato alla nascita del Sionismo fino ai giorni nostri. Una corretta conoscenza della storia comporta diversi vantaggi: ci si potrà formare un'opinione personale solida e basata su fatti concreti, sarà molto più difficile essere impreparati in un dibattito con un'altra persona di opinioni diverse e le notizie diffuse da giornali e TV sul tema assumeranno una dimensione completamente diversa.

Il completamento di questo blog sarà un lavoro che richiederà del tempo: come potete vedere infatti il sito è ancora in costruzione e il lavoro da svolgere è ancora molto lungo. Spero che sarete pazienti: non perdetevi le aggiunte e gli aggiornamenti che mano mano nel tempo verranno apportati.

1871-1890 – Quadro storico europeo

L'Europa alla fine del 1800
L'Europa alla fine del 1800

Francia
In Europa è in corso la guerra franco-prussiana, scaturita da un voluto incidente diplomatico legato al cosiddetto telegramma di Ems, una missiva resa pubblica dal Bismarck e che conteneva una dichiarazione di Guglielmo I contro Napoleone III. La Francia dichiara guerra la Prussia ma dopo poche settimane dall’inizio del conflitto Napoleone III è sconfitto e imprigionato a Sédan e a Parigi viene proclamata la Terza Repubblica. Contestualmente alle truppe che difendono la città si forma la Guardia Nazionale, un corpo di 400mila volontari di chiara ispirazione democratica. Le elezioni per la costituzione di una rinnovata Assemblea Nazionale vedono però la prevalenza della destra conservatrice, che insedia a Versailles un governo provvisorio guidato da Adolphe Thyers. Quando le truppe prussiane riescono a entrare a Parigi chiedono al governo provvisorio un cospicuo riscatto come spese di guerra: la cessione di Alsazia e Lorena, e soprattutto il disarmo della Guardia Nazionale. La guardia Nazionale rifiuta però il disarmo, provvede a nuove elezioni che instaurano a Parigi un organismo municipale democratico formato da esponenti di estrema sinistra, la Comune. Il nuovo organismo si distingue per una serie di provvedimenti di ispirazione laica e democratica, come per esempio la requisizione delle case abbandonate e la sospensione degli affitti, nonché la laicizzazione dell’istruzione. Thyers vedeva la Comune come un germe pericoloso di un governo proletario e quindi decide di abbatterla. Nel maggio dello stesso anno le truppe dell’esercito regolare entrano a Parigi e dopo una settimana di scontri mettono fine alla Comune. La Francia, sotto il controllo prussiano, resta quindi soggetta al solo governo di Versailles. Thyers diventa presidente della Repubblica ma dopo due anni di incarico si trova contro la maggioranza monarchica dell’Assemblea Nazionale, che gli preferisce Mac Mahon, più vicino alle simpatie della destra clericale e aristocratica. Il nuovo presidente però deve fare i conti con lo sfavore della piccola e media borghesia repubblicana, che lo costringe alle dimissioni. Dopo due sfortunate presidenze – Grevy e Carnot - verso la fine degli anni ottanta si registra il tentativo di golpe del generale Boulanger, che tenta di vendicare Sédan ma viene sconfitto ed esiliato in Belgio.

Germania
Bismarck fa proclamare l’Impero (Reich) di Germania, la cui corona viene affidata al re di Prussia Guglielmo I, insignito del titolo di Kaiser, e di cui Bismarck diventa primo cancelliere. La personalità spregiudicata del Bismarck è la fonte di un nuovo squilibrio europeo, che identifica questo periodo storico col nome di imperialismo. Scopo del Bismarck è l’isolamento politico della Francia, che cova sentimenti di vendetta (revanscismo) nei confronti del nemico prussiano. A questo scopo Bismarck sancisce un’alleanza con le altre due monarchie assolute dell’est Europa (patto dei tre imperatori) - che compatta i rapporti con Russia e Austria e rende isolata la Francia.

Russia
Lo Zar Alessandro II introduce una politica reazionaria abbandonando il riformismo, e con l’aiuto di Bismarck riesce a ottenere importanti sbocchi strategici sul Mar Nero e sul Mediterraneo; inoltre coinvolge l’Impero Austro-Ungarico nella repressione dell’impero Ottomano a cui viene sottratta la Bulgaria. Col trattato di Santo Stefano la Bulgaria viene sottratta agli Ottomani e diventa uno stato satellite dell’Impero Russo. L’espansionismo di Alessandro II però intimorisce molti stati europei che convocano il Congresso di Berlino per dirimere la cosiddetta questione d’oriente: Romania, Serbia e Montenegro diventano indipendenti, la Bulgaria resta un principato della Russia ma con forti limitazioni territoriali. Alessandro II vive queste imposizioni come una sconfitta e i rapporti tra Germania e Russia si deteriorano. Bismarck cerca di proteggersi stipulando un accordo bilaterale con l’Austria, che nel 1882 viene esteso all’Italia con la formazione della triplice alleanza. Sotto la pesante influenza di Bismarck, l’Italia rinuncia alla riconquista delle Venezie e si lascia coinvolgere nella politica antifrancese. Alessandro II viene ucciso da un oppositore e gli succede Alessandro III, con il quale Bismarck stipula un trattato di controassicurazione: si tratta dell’impegno per le due potenze a non attaccarsi a vicenda nel caso in cui una terza potenza dichiari loro guerra. La mossa di Bismarck serviva a rendere la Francia ancora più isolata nel panorama europeo e a mantenere saldi i rapporti con la Russia, che in caso di conflitto con la Francia avrebbe potuto sferrare un attacco nelle zone scoperte. Questa alleanza è l’ultimo atto diplomatico del Bismarck, che viene destituito dal nuovo Kaiser Guglielmo II, sovrano militarista e poco incline alla diplomazia.

Impero Austro-Ungarico
L’assolutismo austriaco deve fare i conti con la rivolta dei boemi, che pretendono una maggiore considerazione per la loro lingua e cultura, a cui il governo centrale di Vienna risponde con l’istituzione dell’università di Praga e con l’introduzione della lingua ceca nei documenti ufficiali accanto al tedesco. Nel contempo si assiste in Ungheria a una marginalizzazione delle minoranze linguistiche.

Italia
Il neonato regno deve fare i conti con una crisi finanziaria che obbliga il governo a una politica fiscale piuttosto dura per consentire il pareggio del bilancio. Il ministro Minghetti, leader della destra storica, si dimette e sale al potere la sinistra, guidata dall’ex cavouriano Agostino Depretis, che resterà al governo fino alla fine del secolo. Le mire espansionistiche italiane subiscono una battuta d’arresto quando la Francia occupa la Tunisia: Depretis, sebbene filofrancese, stipula un accordo con la Germania e con l’Austria (triplice alleanza) causando le ire dei patrioti irredentisti che vedevano sfumare il sogno della riconquista delle Venezie. Uno di loro, Guglielmo Oberdan, cercherà di assassinare l’imperatore Francesco Giuseppe, ma verrà scoperto e giustiziato. La crisi con la Francia prosegue quando l’Italia si accorda con la Gran Bretagna per la conservazione della propria posizione nel Mediterraneo orientale, zona di influenza francese. A Depretis succede Francesco Crispi.

Gran Bretagna
In piena età vittoriana si assiste a un avvicendamento tra Gladstone e Disraeli, quest’ultimo di ispirazione conservatrice e filo-colonialista. Sotto Disraeli il colonialismo inglese assume una forte spinta propulsiva che non si arresta neanche al ritorno dei Gladstone. Il nuovo governo Gladstone soccombe però quando il primo ministro propone una sorta di autogoverno (Home Rule) per l’Irlanda, che avrebbe sancito una lesa maestà per la sovranità britannica.


Bibliografia

Il termine “antisemitismo”

Wilhelm Marr
Wilhem Marr
Il termine fu coniato dal nazionalista Wilhelm Marr (1819-1904) come eufemismo di Judenhass («odio degli ebrei»). Egli stesso era convinto che gli ebrei della Germania non dovessero essere integrati nella società in quanto in conflitto da sempre con i tedeschi. Tale conflitto, che gli ebrei a suo dire stavano vincendo dato che si erano impadroniti della finanza e dell’industria della Germania, aveva avuto origine secondo lui proprio da differenze di razza. Tale conflitto si sarebbe concluso solo con la fine di una delle due controparti, dunque se avessero vinto gli ebrei sarebbe stata la fine per la Germania. Per impedire che questo si verificasse Marr nel 1879 fondò la “Lega Antisemita” (Antisemiten-Liga), la prima vera organizzazione che aveva l’obiettivo specifico di eliminare la minaccia degli ebrei nello Stato tedesco.

La parola antisemitismo etimologicamente parlando si riferisce all’odio nei confronti dei popoli semiti (cioè quelli che parlano lingue appartenenti al gruppo semitico, tra cui l'arabo, l'ebraico, l'aramaico e l'amarico); nella fattispecie però viene utilizzata per indicare unicamente l’odio per gli ebrei. Perché dunque si usa questo termine se il significato etimologico della parola non corrisponde esattamente al senso che si vuole darle?
Il termine in realtà, etimologicamente parlando, non si riferiva ai soli ebrei ma a tutti i popoli semiti. Il “semitismo” in realtà è un ceppo linguistico, benché la parola semita derivi da Sem, personaggio biblico figlio di Noè, che insieme a Cham e Jafet avrebbero generato tutta l’umanità dopo il Diluvio Universale (da Sem si sarebbero generati i popoli mediorientali, da Cham i quelli africani e da Jafet quelli europei).

Al di là di ciò che dice la Bibbia, alcune analisi genetiche sui popoli genericamente indicati come “semiti” condividono una certa affinità che confermerebbe la discendenza da antenati linguistici comuni, ma in realtà il termine si riferisce unicamente ad un ceppo linguistico e non ad una razza a sé. Il dibattito a riguardo tuttavia è ancora aperto.

Nonostante tutte queste imprecisioni ed incertezze, il termine antisemitismo, coniato da Wilhelm Marr, negli anni è diventato di uso comune ed oggi si riferisce unicamente all’odio nei confronti degli ebrei. Anche se il “semitismo” inteso come razza non è comprovato all’unanimità, pur avendo i popoli semiti dei caratteri fisici e genetici comuni.


Bibliografia
Wikipedia Italia (Antisemitismo - Wilhelm Marr - Semiti) che cita a sua volta varie fonti primarie.

Herzl e la "National Home" ebraica: il Sionismo

Il processo a Dreyfus
Il processo a Dreyfus
Theodor Herzl, giornalista ungherese di religione ebraica, si trovava a Vienna quando nel 1894 l'esercito francese accusò un ufficiale ebreo, il Capitano Alfred Dreyfus, di essere una spia tedesca. Il processo a Dreyfus, che alla fine fu giudicato colpevole di alto tradimento (anche sulla base di documenti rivelatisi in seguito falsi), spaccò letteralmente l'opinione pubblica francese che si divise in innocentisti e colpevolisti e generò anche diverse manifestazioni anti-ebraiche in Francia. Il processo era chiaramente motivato da sentimenti antisemiti e creò sdegno tra gli ebrei di tutto il mondo. Dreyfus, infatti, fu accusato di tradimento sulla base di un biglietto anonimo e non datato ritrovato in mille pezzi in un cestino dell'immondizia, con sopra riportato un elenco di documenti francesi relativi all'organizzazione militare da inviare ad un addetto dell'ambasciata tedesca a Parigi. In realtà nei ranghi dell'esercito francese echeggiava già da tempo la parola “tradimento”, con cui si cercava di spiegare la sconfitta subìta a Sédan nella guerra contro la Prussia. In conseguenza a questo ritrovamento l'accusa fu mossa a Dreyfus in quanto le indagini si incentrarono sin da subito sui giovani ufficiali, escludendo aprioristicamente gli ufficiali dello Stato maggiore in quanto di provenienza nobile: nell'elenco dei giovani ufficiali, tra tutti fu notato il suo cognome ebraico di origine tedesca.

Inviato a Parigi dal giornale viennese per cui lavorava, Herzl seguì da vicino il processo a Dreyfus e rimase colpito dall'intensità del sentimento anti-ebraico che si sviluppò in Francia. Giunse così alla conclusione che il popolo ebraico non avrebbe mai potuto raggiungere un benessere e un'integrazione perfetta permanente nelle nazioni in cui era presente come minoranza.

Tornato a Vienna, Herzl propose una risposta alle ingiustizie dell'antisemitismo, che consisteva nel movimento chiamato Sionismo. Secondo questa ideologia, solo vivendo in un territorio a nazionalità ebraica gli ebrei possono essere completamente al sicuro dall'antisemitismo; infatti l’odio nei loro confronti si è più volte manifestato nella storia, sin dal Medioevo, e il suo ritorno in un’epoca in cui era ormai data per scontata la loro totale integrazione (dopo l’Illuminismo e la Rivoluzione Francese) era la prova evidente che mai senza un loro Stato avrebbero potuto vivere in piena sicurezza. Inoltre, questo territorio doveva corrispondere all'antico Regno di Israele, la Palestina, regione all'epoca appartenente all'Impero Ottomano e gestita dal Sultano turco.

Il "J'Accuse", l'editoriale scritto da Emile Zola in forma di lettera diretta al Presidente della Repubblica francese con lo scopo di denunciare le irregolarità e le illegalità del processo a cui fu sottoposto Dreyfus. Querelato, fu condannato a un anno di carcere e a 3000 franchi di ammenda. Per ulteriori informazioni clicca qui.
Il "J'Accuse", l'editoriale scritto da
Emile Zola in forma di lettera
diretta al Presidente della Repubblica
francese con lo scopo di denunciare
le irregolarità e le illegalità del processo
a cui fu sottoposto Dreyfus.
Querelato, fu condannato a un anno di
carcere e a 3000 franchi di ammenda.
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Herzl viaggiò a lungo in cerca di supporto, nel 1896 pubblicò Der Judenstaat (“Lo Stato ebraico”) con cui teorizzava le modalità della nascita di uno Stato per gli ebrei, e nel 1897 tenne una conferenza a Basilea in Svizzera. Delegati arrivarono da tutto il mondo, la maggior parte di essi giunsero dalla Russia, altri dal Canada, dagli USA, dall'Inghilterra e da altri paesi dell'Europa Occidentale.

Il primo Congresso Sionista pubblicò un documento chiamato “il Programma di Basilea” destinato sia agli ebrei dispersi nella Diaspora che alle nazioni nelle quali essi vivevano. Gli obiettivi che si proponeva erano quanto mai ambiziosi: la frase di apertura dichiarava “l'obiettivo finale del Sionismo consiste nell'assicurare agli ebrei residenti in Palestina un proprio territorio nazionale sicuro e riconosciuto internazionalmente”. Il ritorno nella Terra Promessa di Israele, che per duemila anni era stato solo una aspirazione spirituale e sentimentale, trovò una forma pratica: il Sionismo, il ritorno a Sion.

Questo divenne l'obiettivo politico che i leader ebrei perseguirono in seguito attraverso la diplomazia internazionale. Gli ebrei si erano dichiarati una nazione: una nazione che sapeva dove si trovava il suo territorio e che era determinata a stabilirvisi.

Theodor Herzl
Theodor Herzl
Il congresso sionista di Basilea stabilì quattro punti fondamentali da mettere in pratica per raggiungere l'obiettivo. Il primo di questi consisteva nell'insediamento crescente e persistente di agricoltori ebrei nella Palestina turca; il secondo nell'organizzare ed unire gli ebrei di tutto il mondo attraverso la creazione di gruppi che diffondessero gli obiettivi del Sionismo: questi non dovevano esistere in clandestinità, ma in conformità delle leggi locali degli Stati in cui essi si trovavano; il terzo consisteva nel promuovere una coscienza nazionale negli ebrei della Diaspora, coinvolgendoli direttamente nel tentativo di raggiungere gli obiettivi che il Sionismo si proponeva; il quarto consisteva nell'organizzare un appoggio politico per ottenere il supporto di vari governi del mondo per la causa Sionista.

Dopo il primo congresso sionista, Herzl viaggiò a lungo in cerca di un riconoscimento internazionale del diritto ebraico ad un proprio territorio. Andò a Costantinopoli ed incontrò il Sultano turco, ma non riuscì a convincerlo a concedere agli ebrei un territorio che fosse al di fuori del controllo Ottomano. Incontrò anche il Kaiser tedesco, Guglielmo II di Germania, ma questo era più interessato ad aumentare l'influenza tedesca in Palestina con la costruzione di chiese ed ospedali.


Bibliografia
InStoria - Cronologia - "The Story of Israel", Martin Gilbert, Carlton

Elenco delle parole chiave, dei luoghi e dei personaggi storici

1a guerra arabo-israeliana (guerra di indipendenza) (2) 2a guerra arabo-israeliana (crisi di Suez) (1) 3a guerra arabo-israeliana (guerra dei Sei Giorni) (5) 4a guerra arabo-israeliana (guerra del Kippur) (2) Aaronsohn Aaron (2) Aaronsohn Sarah (1) Abdullah I Husseini (1) Acquisti di terre (5) Adler Saul (1) Agenzia Ebraica (2) Al Fatah (1) Al-Bakr Ahmed Hassan (1) Al-Husseini Haj Amin (4) Aliyah Bet (2) All Jewish Palestine Orchestra (1) Allenby Edmund (2) Altalena (1) Alterman Natan (1) Antisemitismo (4) Approfondimenti (15) Arafat Yasser (4) Arikha Avigdor (2) Assad Hafiz (3) Assedio di Gerusalemme del 1948 (1) Attentato a Lod del 1972 (1) Attentato all'hotel King David (1) Attentato di Atene del 1968 (1) Attentato sul volo Swiss Air del 1970 (1) Attlee Clement (1) Baath (1) Balfour Arthur James (3) Banda Stern (1) Begin Menachem (7) Ben-Gurion David (9) Ben-Yehuda Eliezer (1) Ben-Zvi Yitzhak (1) Bernadotte Folke (1) Bevin Ernest (3) Bezalel School (1) Brigata Ebraica (1) Brigata 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